I CIBI DEL FUTURO
verità e falsità


Secondo una stima dell'Onu, nel 2040 la popolazione mondiale dovrebbe essere di circa 9 miliardi di abitanti. Ovviamente se la teoria del complotto e del nuovo ordine mondiale con armageddon incluso non si porti a compimento, in quel caso la popolazione dovrebbe essere molto minore. A parte le battute è un quesito che le industrie alimentari e quindi gli operatori del settore già si pongono.

Da tempo si sostiene la non sostenibilità degli allevamenti tradizionali, anche se a mio parere rimarranno quelli che sono ora, solo che aumentando la popolazione la fonte di cibo proteica animale nobile, quale il bovino, sarà riservata solo a chi se lo potrà permettere.
Si stima che il prezzo medio della carne per i prossimi 20 anni triplicherà il suo valore.

Quindi le fonti proteiche più reperibili ed economiche saranno di tipo vegetale. Come ad esempio i legumi. Anche se molti non saranno d'accordo verrà dato ampissimo spazio a cibi OGM, di fatto controllati dalle grandissime multinazionali, creeranno cibi che potranno crescere a ridotto fabisogno idrico, con raccolti abbondanti, senza usi di diserbanti, e magari ricchi anche di proteine.

A breve, e so che sembra fantascienza ma vi assicuro non lo è, le biotecnologie, creeranno la carne artificiale, da cellule staminali in laboratorio. Quindi hamburger e bistecche allevati "in laboratorio" dove le nuove industrie di allevamento non saranno mega stalloni, ma mega laboratori magari all'interno dei grandi grattacieli delle grandi città.

Alla massa, le proteine giornaliere, saranno garantite dagli insetti. Ricchi di proteine, sali minerali, e di alcune vitamine essenziali. Già adesso e da tanto tempo, nella cultura orientale c'è il consumo degli insetti, si tratterà di renderlo normale anche in occidente. Avremo quindi street food con cavallette, vermi e quant'altro.

Per i vegani la fonte più reperibile e di facilissima produzione a basso impatto ambientale sarà quella delle alghe. 

Quindi per i nostri figli si prospetterà un modo molto diverso nelle abitudini alimentari. Quindi questo avrà un impatto notevolissimo anche sul mondo della ristorazione in generale.

Prevedo che il ristorante anche in Italia riprenderà il suo ruolo naturale, cioè non ci saranno più una miriade di ristoranti medi, ma il ristorante che esso sia tradizionale o no, sarà di alto livello, che proporrà i suoi piatti a quella fascia di gente, circa un 15/20% della popolazione, che potrà permettersi di andarci. 

Non avrà senso la politica del prezzo nel ristorante, o si proporrà il top al prezzo adeguato, oppure non avrà senso che esista, non ci saranno i presupposti economici. In Italia sarà una svolta epocale, il ristorante trattoria mangiamo bene e si spende poco, magari condotto a livello famigliare senza tante pretese secondo me chiuderà. 

Poi ci saranno i locali specializzati in qualcosa di tipico, che comunque non avrà il prezzo economico di adesso, anche se già vediamo adesso profondi cambiamenti. Le pizzerie saranno sempre più pizzerie gourmet o tradizionali, oppure al taglio. Andare a mangiare in pizzeria però non sarà sinonimo di uscire e spendere poco, già adesso lo vediamo, sarà andare fuori in una pizzeria particolare.

Vivo in Emilia Romagna e i cibi regionali considerati poveri una volta, come la torta fritta o gnocco fritto o crescenta, a seconda dove viene prodotta si chiama diversamente, o le famose tigelle, meglio se chiamate come crescentine, accompagnate dai salumi tipici, e la pasta fatta in casa col ragù, saranno ristoranti importanti che fanno della tradizione ma che certamente non potranno farla allo stesso prezzo di adesso ma molto più alto.
Ci saranno poi le crescenterie take away più economiche che si legheranno alle piadinerie da strada.

Ci saranno molti locali etnici ovviamente. Però penso che in rapporto saranno meno di adesso i kebab o pizzerie mediorientali.

Il fast food inteso come lo intendiamo oggi sarà un pò diverso, oltre agli hamburger che saranno prodotti in laboratorio, ci saranno ovviamente le proposte a base di insetti e di alghe per i vegetariani.

Insomma, siamo costretti, intesi noi Italiani, a crescere e di molto per poter sopravvivere nel mercato globale. Perchè l'Italia sarà sempre più una destinazione globale, sempre che i nostri politici non riescano a distruggere l'Italia anche come appeal turistico.

Ovviamente queste sono considerazioni che faccio in base ad un certo tipo di studi e di scenari, che ovviamente non sono assoluti. Anzi mi piacerebbe molto sapere le vostre considerazioni.

Ho voluto lasciar fuori il discorso pesce perchè secondo me ci sarà un ritorno al pesce pescato e progressivamente il pesce allevato non avrà un senso ne economico ne salutare per l'ambiente e per l'uomo. Visto che anche i filetti di pesce potranno essere riprodotti da cellule staminali, il pesce allevato come lo intendiamo oggi sparirà, con grande giovamento per l'ecosistema marino.

Ringrazio per la vostra attenzione e saluto con cordialità, al prossimo approfondimento.



Massimiliano Bellentani
Food Consultant
Jolanda de Colò



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